
Chi sono
Chi è Liaron Sinnodel?
Ciao! Mi chiamo Alessio ma in ogni ambito artistico, creativo o videoludico mi faccio chiamare ormai da anni Liaron Sinnodel. Questo nome è frutto di pura fantasia; quando durante una lezione di secondo liceo iniziai ad accostare lettere a caso per dar loro la forma di un nome elfico da assegnare al mio nuovo personaggio di Dungeons & Dragons che stavo creando. Da quel momento iniziai ad usarlo in ogni videogioco, indentificarmici. Ma quando conobbi persone grazie al mondo dei videogiochi online che mi chiamavano sotto tale pseudonimo, soprattutto nelle chat vocali di Discord e simili, esso si sedimentò diventando parte di me. Un mio secondo nome a tutti gli effetti.
Sono nato e cresciuto a Roma ma fin dai primi anni del liceo ho avuto la fortuna di viaggiare da solo in vacanze studio che mi hanno permesso di allargare enormemente i miei orizzonti dandomi la possibilità di conoscere persone aliene al mio contesto e vedere luoghi con culture diverse dalla mia. Viaggiare mi ha insegnato a guardare il mondo con gli occhi di un bambino che muove i primi passi. Ad ora cerco di evadere dalla routine quotidiana ogni volta che posso assorbendo quanto più possibile per costruire le mie storie.
In passato sono stato un lettore vorace. In età pre-liceale, spesso mi trattenevo a notte inoltrata per leggere questo o quel libro. Nel corso degli anni, con l'avvento della vita sociale autonoma, dell'aumentare dello studio, delle relazioni e del lavoro, a malincuore ho ridotto molto la quantità di pagine consumate ogni mese. Di quegli anni ricordo però il fortissimo desiderio di voler pubblicare anche io qualcosa di mio e vedere un giorno un mio libro in vendita sugli scaffali delle librerie di tutto il mondo. Ad ora sento di essere ancora molto lontano ma sicuramente più vicino all'obiettivo. Chissà se questo sito mi avvicinerà ulteriormente al compimento del mio sogno.
La mia relazione con la scrittura
Il linguaggio è stato per me da sempre una colonna portante. Ho infatti iniziato a parlare alla tenerissima età di 6 mesi con un vocabolario tutto mio che mi sono portato avanti fino ai due anni circa. Per comprendermi e tenere traccia di ciò che dicevo mia madre iniziò a redigere un vero e proprio dizionario che ancora custodisce da qualche parte in casa. Ricordo che fin da piccolo, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, ero estremamente affascinato dai cantanti perché loro, ai miei occhi di bambino, avevano il potere di dire a tutti ciò che volevano con i loro testi. Imparai comunque a leggere poco prima delle elementari ed iniziai a scrivere solo dopo aver intrapreso il percorso scolastico, escludendo qualche parola per decorare biglietti e disegni. Ricordo che il mio primo esperimento letterario fu una ristesura di cappuccetto rosso, fantasiosamente rinominata "Cappuccetto verde", scritta su una serie di fogli ripiegati e rilegati per formare un libricino. Avevo forse appena compiuto 6 anni, ma magari ancora no.
Ad ogni modo, iniziai ad apprezzare davvero la scrittura durante i temi di italiano. Ricordo bene quando una volta, durante un tema di classe in quarta elementare, guidai letteralmente la stesura per creare una storia sulla falsa riga di un poliziesco che avevo visto in televisione qualche giorno prima. In quinta conobbi per la prima volta la poesia e fu amore a prima vista.
In terza media, subito dopo che la professoressa di italiano ci annunciò che la nostra scuola avrebbe partecipato ad un concorso letterario locale su 3 scuole, scrissi in classe una poesia intitolata "Natura nucleare", dato il tema della competizione. Quello stesso testo mi valse il primo posto. Quello fu probabilmente il primo momento in cui mi resi davvero conto di essere quantomeno discreto nella scrittura.
Durante gli anni del liceo, pur mantenendo questa passione, ho ridotto di molto la stesura di testi (con un abbandonato tentativo di pubblicazione di un libro su WattPad che stava comunque avendo un modesto successo), dedicandomi principalmente a pensieri, sporadiche poesie e storie per personaggi di Dungeons & Dragons. Nonostante ciò continuai il mio percorso, approfondendo le regole grammaticali, anche grazie allo studio del latino e ad un rinnovato ripasso generale di grammatica italiana, scoprendo gli autori inglesi e apprezzando maggiormente quelli italiani dei secoli passati.
Dopo aver superato la maturità ho ripreso in mano la penna in maniera più costante e sicuramente più produttiva, affinando la mia tecnica con esercizi di scrittura, lettura critica e, per la prima volta, facendo leggere ad altri i miei testi. Negli ultimi anni mi sono spesso trovato a dare consigli su come scrivere meglio arrivando addirittura ad aprire una casa editrice in un videogioco di ruolo online, dove mi occupavo inoltre della scrittura della storia del mondo, e questo mi ha lasciato una strana sensazione che tutt'ora lotta contro la sindrome dell'impostore che alberga in me. Con l'apertura di profili social dedicati su Instagram (2023) e TikTok (2025), ho scelto di dedicare a questa passione sempre più impegno per farla evolvere, si spera, in un'attività a tempo pieno.
Il mio stile e la mia visione
Nel corso degli anni, come me, il mio stile è cresciuto molto, evolvendo da tradizionale a sperimentale. Lo scorso anno mi sono confrontato con un'editrice, in visita ad un festival dove ho esposto alcuni miei testi. Dopo aver analizzato insieme i miei manoscritti e averle illustrato nel dettaglio lo stile dei libri che ho in cantiere, mi ha spiegato di come sono in linea con le avanguardie moderne ed io mi sono stupito di come, pur non avendo letto nulla a riguardo, fossi allineato.
Per quanto riguarda le poesie, prediligo il verso libero, un po' per pigrizia nell'imparare e colmare mancanza di tecnica e un po' per scelta dal momento che in questo modo riesco a dare ai miei versi la forma del pensiero senza che siano imbrogliati all'interno di rigide regole. Mi piace giocare con gli schemi, creandoli e rompendoli all'interno della stessa poesia. Ad ogni modo non mi precludo la possibilità di evolvere ancora in futuro.
I temi sono impulsivi e spesso dai toni cupi, ma quale strumento migliore dei versi per esprimere concetti difficili da imbrigliare all'interno dei strutture lessicali complesse?
Dal punto di vista della prosa, invece, prediligo una scrittura diretta e carica di dettagli, mirata a generare emozioni e sensazioni nel lettore, racchiusa all'interno di testi brevi che ho scoperto essere un ottimo compromesso tra la mia creatività e la mancanza di costanza nel portare avanti un progetto strutturato (cosa su cui però sto lavorando). Definisco i miei testi come "quadri di parole" essendo essi delimitati nel numero di pagine e di eventi in scena. Ognuno di essi ha un messaggio e cerca di portarlo al lettore nella maniera migliore possibile, trasmettendo quella stessa sensazione o emozione che spesso ho provato io al momento della stesura. Ogni testo è una riflessione, ogni testo vuole lasciare il segno.
Mi piace innovarmi, sperimentare e non stare mai fermo. Per questo ho messo in cantiere un'opera teatrale, che ha già accolto il favore di alcuni miei amici attori, e ben due libri dallo stile opposto: il primo, "Alla ricerca dello spirito della vita", è la storia di un giovane uomo che lascia il lavoro per imparare ad apprezzare la vita partendo dalle piccole cose, il secondo, "La storia di Roberto Ferloni", è la storia dai risvolti surreali di un pittore in una città d'arte che incontra una ragazza della quale si innamora. Il primo, in prima persona singolare tempo presente, ha uno stile particolare dove ogni capitolo è in realtà un testo breve completamente slegato dal precedente e dal successivo; le uniche cose che li uniscono sono la consecutio temporum e la storia unica del protagonista. Il secondo, invece, in terza persona singolare tempo imperfetto, ha lo stile di un racconto senza impegno dall'aria leggera, sia per tematiche che impatto; nonostante ciò nasconde riflessioni profonde che vengono presentate al lettore solo alla fine come un temporale in piena estate.
In generale mi risulta difficile definire un mio stile e per questo rimando a te che mi leggerai l'arduo compito di farti un'idea personale e magari lasciare una recensione o un commento.
Il mio obiettivo è trasmettere qualcosa a chi mi legge, che sia una sensazione, un'emozione, un pensiero o una semplice riflessione. Dentro ognuno di noi si nasconde un mondo intero e se, leggendo ciò che scrivo, il lettore si sentirà più sensibile e predisposto a comprendere il prossimo, anche se di poco, allora potrò ritenermi soddisfatto.
Cosa troverai su questo sito
Qui ho scelto di pubblicare i miei testi in modo da dare la possibilità a sempre più persone di aiutarmi a migliorare grazie ai commenti e ai feedback sotto i post del blog. Non nego che una non troppo piccola parte di me spera che questo mio progetto raggiunga gli occhi di qualche editore e che questi mi chiami per una pubblicazione. Sperare non guasta mai.
Per maggiori dettagli sul contenuto del blog rimando a questo articolo.
Se sei arrivato fin qui complimenti! Sei riuscito a leggere per intero la cosa più noiosa che io abbia mai scritto, non ti resta che scoprire le storie a cui ho dedicato davvero una parte di me!
Chi guarda in basso non gode dello spettacolo del firmamento e rimane a rimirar le briciole di chi ha scelto di volare, scambiandole per stelle.
